Il Comitato del Patrimonio Mondiale in corso a Fuzhou, Cina, ha inserito ieri, 28 luglio 2021, l’area della Valle Infernale, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, l’area del Pollinello, nel Parco Nazionale del Pollino e l’area Pavari-Sfilzi nella Foresta Umbra, Parco Nazionale del Gargano, nel sito transnazionale delle “Antiche Faggete Primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”. Inoltre ha ampliato le aree di Cozzo Ferriero (Parco Nazionale del Pollino) e Falascone (Foresta Umbra).
Sono dunque 13 le faggete italiane riconosciute dall’UNESCO: Valle Cervara, Selva Moricento, Coppo del Morto, Coppo del Principe e Val Fondillo nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise; Cozzo Ferriero e Pollinello nel Parco Nazionale del Pollino; Falascone e Pavari-Sfilzi nella Foresta Umbra, nel Parco Nazionale del Gargano; Monte Cimino (Viterbo); Monte Raschio (Oriolo Romano, Viterbo) e Sasso Fratino, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, la Valle Infernale nel Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Le faggete vetuste riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale si trovano diffuse in 18 Paesi: Albania, Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Germania, Francia, Macedonia del Nord, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Ucraina, oltre naturalmente all’Italia. Esse rappresentano un esempio eccezionale di foreste complesse, che offrono un ampio spettro di modelli ecologici e diversi tipi di faggi, in condizioni ambientali diverse. Il faggio europeo ha resistito a ogni glaciazione dell’ultimo milione di anni, sopravvivendo a qualsiasi condizione climatica avversa, nella parte meridionale del continente europeo. Dopo l’ultima Era Glaciale, circa 11.000 anni fa, il faggio ha cominciato a espandersi dalle zone del sud fino a ricoprire ampia parte del continente europeo.
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29 luglio 2021