Il 13 febbraio 2023 in occasione della Giornata Mondiale della Radio, quest'anno focalizzata sul tema "Radio e pace", la Direttrice Generale dell'UNESCO Audrey Azoulay nel suo messaggio ha ricordato il ruolo cruciale della radio durante la recente pandemia, in particolare per consentire di proseguire l'insegnamento agli studenti in quei luoghi remoti della terra dove pochissimi hanno accesso ad internet. La DG ha anche ricordato che la radio è tuttora un potentissimo mezzo per far circolare materiale didattico nei paesi in cui alle donne viene negato l'accesso all'istruzione e per offrire uno spazio di confronto democratico libero.
Vi invitiamo a leggere il testo integrale del messaggio, tradotto in italiano a cura del Club per l'UNESCO di Torino.
"In questa Giornata Mondiale celebriamo il potere della radio di alimentare e costruire la pace.
Dalla sua nascita, circa un secolo fa, la radio si è rivelata un eccezionale mezzo di comunicazione, di confronto e di scambio, anzi, è uno dei media più accessibili e diffusi.
Sono queste caratteristiche che spiegano perché l’UNESCO abbia puntato particolarmente sulla radio per tutta la durata della pandemia da COVID-19, quando è stato necessario raggiungere bambini e studenti che avevano abbandonato la scuola e soprattutto coloro che erano isolati. La radio ci ha così permesso di stabilire un efficace sistema di insegnamento via etere in molti Paesi. Nell’Africa sub-sahariana, ad esempio, dove meno di un quarto della popolazione ha accesso a Internet, la radio ha consentito la continuità dell’apprendimento nonostante le difficoltà.
La radio è quindi molto spesso il mezzo di comunicazione di ultima istanza. Lo constatiamo ancora in Afghanistan, dove alle ragazze e alle donne è stato improvvisamente e ingiustamente negato il diritto di apprendere, studiare e insegnare.
Per rispondere a questa situazione, che l’UNESCO ha fortemente condannato, la nostra Organizzazione ha avviato, con l’Unione Europea, un importante programma a sostegno dei media afghani. L’obiettivo è quello di aiutare a far circolare il materiale didattico, oltre che quello relativo alla salute e alla sicurezza, e di raggiungere direttamente almeno sei milioni di afghane e afghani.
Oltre ad essere uno strumento tecnico, la radio offre anche uno spazio in cui il dibattito democratico è promosso e arricchito. È quindi essenziale salvaguardare sia l’indipendenza sia la diversità di ciò che è, per molti aspetti, una vera e propria agorà moderna. Per questo l’UNESCO, che ha fatto della libertà di stampa una priorità, sostiene le radio comunitarie e indipendenti in tutto il mondo.
In questa Giornata, l’UNESCO invita tutti – ascoltatori, emittenti radiofoniche e professionisti dell’audiovisivo – non solo a celebrare il potenziale della radio, ma anche e soprattutto a fare maggiore uso della radio come strumento eccezionale di pace."
17 febbraio 2023