Le espressioni culturali possono aiutare a combattere i cambiamenti climatici? Gli artisti possono cambiare il nostro rapporto con la natura e ridefinire il modo in cui viviamo, produciamo e consumiamo?
Ce ne parla, attraverso un video, Vanessa Barragão, un’artista che utilizza per le sue opere scarti dell’industria tessile, una delle più inquinanti al mondo.
Il Rapporto Globale UNESCO Re|Shaping Policies for Creativity ha sottolineato come il settore creativo sia sottoutilizzato e come invece possa giocare un ruolo nell’influenzare il modo in cui le persone e i governi reagiscono al cambiamento climatico.
Nell’ultima decade gli investimenti pubblici nella cultura e nella creatività sono diminuiti a livello globale. Oggi molti dei fondi per progetti culturali nei Paesi in Via di Sviluppo sono assicurati da fondazioni private e ONG.
Il Rapporto Globale UNESCO individua tre azioni chiave per l’utilizzo della cultura in funzione dello sviluppo sostenibile. In primo luogo il settore culturale e della creatività necessita di fondi. Si dovrebbe poi investire maggiormente nella creatività orientata verso lo sviluppo sostenibile. In ultimo, partenariati più forti tra governi, società civile, settore privato e artisti sono essenziali per l’ideazione, la realizzazione e la condivisione delle buone pratiche nella cultura e nella creatività, quale parte della soluzione alle sfide globali e per un futuro sostenibile.
A questo scopo, la Convenzione UNESCO sulla Protezione e la Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali (2005) ha giocato un ruolo importante nel creare una migliore comprensione del ruolo della cultura nello sviluppo sostenibile.
“L’arte, infatti, è uno dei modi migliori per accrescere la consapevolezza riguardo al cambiamento climatico, in quanto capace di raggiungere un gran numero di persone e spingerle alla mobilitazione.”, afferma Vanessa Barragão.
Immagine: © Vanessa Barragão, Botanical Tapestry, 2019, Heathrow Airport
5 aprile 2023