Le Nazioni Unite hanno designato il 5 giugno Giornata Mondiale dell’Ambiente, per sottolineare l’importanza della protezione e della salvaguardia dell’ambiente e l’impatto che quest’ultimo ha sul benessere dei popoli e sullo sviluppo economico.
Questa celebrazione offre l’opportunità di riflettere sull’importanza della conservazione e della valorizzazione dell’ambiente avendo come fine ultimo una visione più consapevole e un comportamento responsabile da parte di individui, imprese e comunità.
La Conferenza sull’ambiente umano, meglio nota come Conferenza di Stoccolma, tenutasi nel 1972, ha segnato una svolta nello sviluppo della politica ambientale internazionale, il cui obiettivo era quello di sensibilizzare e responsabilizzare sulla tematica ambientale.
Nello stesso anno, il 15 dicembre, l’Assemblea Nazionale adottò quindi una risoluzione che designava il 5 giugno Giornata Mondiale dell’Ambiente, sollecitando “i governi e le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite a intraprendere in quel giorno ogni anno attività a livello mondiale per riaffermare la loro preoccupazione per la conservazione e il miglioramento dell’ambiente, con particolare attenzione a una presa di coscienza sul tema della consapevolezza ambientale”.
La Direttrice Generale UNESCO, Audrey Azoulay, ha ricordato che nel 2021 è iniziato il Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema, guidato congiuntamente dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP). La Azoulay ha sottolineato come l’UNESCO e “il formidabile serbatoio di esperienza accumulata nelle nostre Riserve della Biosfera saranno ora al servizio del mondo. L’UNESCO, da sempre impegnata in attività a tutela degli ecosistemi e della salvaguardia dell'ambiente umano, sarà responsabile del panel “Humans in Nature”, che amplierà ed estenderà le strade esplorate negli ultimi 50 anni nelle nostre Riserve della Biosfera, per prevenire il degrado degli ecosistemi in tutto il mondo”, ha concluso.
Immagine: UNESCO
31 maggio 2023