FAIR CULTURE CHARTER: ECCO LA CARTA UNESCO PER LA CULTURA EQUA
Fair Culture Charter: ecco la Carta UNESCO per la Cultura Equa

Si è svolta ieri 6 giugno, presso la sede centrale dell’UNESCO a Parigi e in formato ibrido anche da remoto, su impulso della Commissione Nazionale Tedesca per l’UNESCO, la prima consultazione pubblica sulla “Carta per la Cultura Equa” o Fair Culture Charter. Si tratta di un Documento di riferimento e di guida che l’UNESCO, insieme ad alcuni partner, si appresta a elaborare a sostegno di un settore creativo e culturale equo e sostenibile.

 

L’evento si è svolto nell’ambito della Conferenza delle Parti per la Convezione 2005 sulla Promozione e Protezione della Diversità delle espressioni culturali. L’iniziativa mira a creare consenso e pensiero critico attorno al concetto di “Cultura Equa” o “Fair Culture”, parafrasando da “Fair Trade” (Commercio Equo) e ispirandosi all’omonimo movimento globale.

 

L’obiettivo è assicurare l’accessibilità inclusiva ed equa degli artisti di ogni parte del mondo al settore dell’industria culturale e creativa. Anche nel settore artistico e creativo vi è ancora infatti un notevole divario tra il Sud e il Nord del mondo: il 79% degli artisti internazionali infatti risiede in Europa e Nord America e le nazioni sviluppate dominano ancora l’industria dei servizi culturali, con il 95% sul totale delle esportazioni nel settore.

 

Nel 2021 è stato pubblicato dalla Commissione Nazionale Tedesca il documento “Fair Culture-a Key to sustainable development”, che pone all’attenzione globale il problema della grande diseguaglianza nel mondo nel settore delle industrie creative. Da qui la necessità dell’UNESCO di avviare un movimento istituzionale che promuova scambi e relazioni commerciali ”equi” anche nel settore culturale.

 

Operatori culturali e artisti non hanno tutti le stesse opportunità e affrontano diseguaglianze determinate dall’area del mondo in cui vivono: non hanno accesso ai mercati internazionali, soffrono il precariato e non riescono a fare dell’Arte e della Cultura una professione con cui vivere. Una situazione non sostenibile già evidenziata nei Report UNESCO 2018 “Reshaping Cultural Policies” e del 2022 “Cultural organization and the promotion of the diversity of cultural expressions”.

 

 

 

Immagine: UNESCO

 

7 giugno 2023