Una educazione di qualità e una informazione adeguata dai media: per il “World Refugee Day” delle Nazioni Unite, celebratosi lo scorso 20 giugno in tutto il mondo, il focus dell’UNESCO è sulla garanzia di questi due importanti diritti per i Rifugiati, una condizione che riguarda più di 108 milioni di persone, secondo i dati 2022 dell’UNHCR.
La Global Coalition for Education-GEC dell’UNESCO, associazione di stakeholder nel settore Educativo, con aziende del calibro di Google e Microsoft, ha avviato diverse iniziative a favore di rifugiati e profughi inseriti in sistemi scolastici diversi.
Ad esempio, l’azienda INJAZ della GEC, in partnership con l’UNICEF Libano e lo Stato Membro dell’Olanda, ha svolto il progetto “Generation of Innovation Leaders”, rivolto alle categorie più marginalizzate dei rifugiati in Libano. GIL ha erogato 30 ore di formazione all’imprenditoria, più ulteriori 25 ore di coaching e incubazione d’impresa a 3200 rifugiati, 770 dei quali hanno raggiunto l’avvio di piccole start-up.
Una storia di successo è quella di Mhanna El assad, rifugiato siriano che ha avviato una impresa agricola con tecnologia idroponica (senza l'utilizzo di suolo agricolo). Il “media Project” dell’UNESCO, con il sostegno del Giappone, rivolto agli oltre 8 milioni di rifugiati ucraini in Europa, vuole assicurare ai profughi ucraini il diritto all’informazione rilevante e affidabile sulla guerra nei propri luoghi, poiché non possono vedere o ascoltare radio o tv in una nazione di cui non conoscono la lingua.
La prima fase del progetto ha previsto uno studio base sulle abitudini e i bisogni di informazione dei rifugiati ucraini in Moldavia, Romania e Slovacchia. I ricercatori UNESCO hanno quindi condotto interviste con quasi 600 rifugiati allo scopo di produrre, adesso, una informazione per essi rilevante e mirata in base alle priorità e carenze di informazione emerse da questi scambi.
Immagine: UNHCR
21 giugno 2023