© Eurac Research | Oscar Diodoro
Il nostro presidente Franco Bernabè ha partecipato ieri ad un seminario dedicato al “Mondo nel 2050” organizzato dalla Cattedra UNESCO su anticipazione interdisciplinare e trasformazione globale e locale del Centro di ricerca Eurac di Bolzano.
Nel suo intervento ha sottolineato la promozione dell’UNESCO della “Futures Literacy” necessaria in tutti gli strati sociali e nei vari livelli educativi formali e informali per comprendere il ruolo del futuro in quello che vediamo e facciamo e per rafforzare la nostra capacità di immaginazione e di inventiva di fronte al cambiamento insito nel futuro al quale occorre dare un senso. Incertezza e complessità devono diventare stimoli per esplorare e inventare facendo leva sui differenti settori della conoscenza.
Bernabè ha poi evidenziato che già sappiamo, almeno in parte, come sarà il mondo nel 2050. Abbiamo presenti le previsioni di aumento della popolazione, del conseguente aumento della produzione agricola. Conosciamo il tasso di sviluppo dell’urbanizzazione e abbiamo ragionevoli previsioni sull’impatto della popolazione umana sulla bio e geo diversità del pianeta. Abbiamo anche fissato ambiziosi obiettivi come quello delle “Zero net emissions” per limitare l’aumento delle temperature a 1.5 gradi. Resistiamo tuttavia a portare il futuro nel presente ed agire di conseguenza e per questo necessitiamo delle “futures literacy”
Come ci insegna la storia, ha concluso Bernabè, non abbiamo la certezza che le scelte di oggi renderanno migliore il mondo di domani, ma come esseri umani non possiamo rinunciare ad esprimere il nostro potere di immaginazione e la nostra creatività per affrontare l’incertezza di vivere in un universo sempre cambiante.