Per non dimenticare. A distanza di quasi 4 mesi, prendendo spunto da un articolo apparso sulla prima pagina di un importante quotidiano nazionale, vogliamo ricordare questa storia. Era il 19 maggio e nel ravennate sconvolto dall’alluvione si contavano già vittime, migliaia di sfollati e ingenti danni, mentre l’acqua continuava a salire, minacciando la città di Ravenna e il suo inestimabile Patrimonio, riconosciuto dall’UNESCO con il sito I monumenti paleocristiani di Ravenna, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1996.
Il sacrificio di un gruppo di agricoltori ha però consentito di mitigare gli effetti dell’ondata di piena, di fatto scongiurando conseguenze più gravi per la città e i suoi mosaici. Fabrizio Galavotti, presidente della cooperativa più antica d’Italia, la Cab Terra fondata nel 1888, ha acconsentito infatti a un’operazione chiamata «rottura controllata». È stata asportata una parte dell’argine di un canale nel quale l’acqua scorreva impetuosa verso Ravenna, deviandone il percorso e allagando 200 ettari di terreno agricolo.
Per il suo nobile gesto e per il suo senso della comunità, Fabrizio Galavotti è stato ringraziato personalmente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ora attende dallo Stato il risarcimento dei danni subiti, che consentirà a lui e agli agricoltori della cooperativa di riprendere le attività.
Fonte: Corriere della Sera
Immagine: Il Resto del Carlino
6 settembre 2023